Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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Emilia Romagna: lettera per GN Offerte del nuovo Vescovo delegato Mons.Carlo Mazza    versione testuale
Il testo che segue, pubblicato dal settimanale diocesano di Faenza, è la lettera che il nuovo Vescovo delegato dell'Emilia Romagna ha scritto in occasione della GN Offerte. Il Vescovo insiste sull’importanza del gesto, e sull'Offerta per i sacerdoti come contributo fondamentale di chi ha un “cuore grande”.
Il sistema vigente in Italia per il sostentamento del Clero passa attraverso un atto di liberalità che non implica immediatamente un’elemosina, ma un gesto di coerenza ecclesiale e civile che sovviene alle esigenze della Chiesa, dei sacerdoti, di chi ha bisogno di un pane, di un vestito, di un atto di bene gratuito. Come si nota, diventa un “gesto” ad effetto moltiplicatore.

In questa Giornata dedicata al "sovvenire" si è chiamati a prendere coscienza che, senza il decisivo e concreto supporto di persone “buone” e di comunità di condivisione, non sarà possibile sostenere l’impegno di tanti preti che a tempo pieno dedicano se stessi al prossimo, investendo ingenti energie personali per il bene dei singoli e di tutti insieme.

Forse a stimolare i fedeli alla generosità non sarà soltanto un conveniente riconoscimento verbale dell’ammirevole disponibilità dei sacerdoti nelle parrocchie e nei nostri territori, ma quel profondo senso di effettiva e doverosa partecipazione dei fedeli a sostegno delle diverse e molteplici attività della Chiesa. Per questo il loro “contributo” diventa fondamentale.

D’altra parte se non è difficile vedere la grande opera di carità della Chiesa, forse è più problematico intravedere una benevolenza gentile di tanti cristiani verso la Chiesa. E’ facile invece comprendere come al “cuore grande” della Chiesa dovrebbe esattamente corrispondere il “cuore grande” dei fedeli. A dire il vero, al riguardo non mancano affatto diffuse esemplarità che suscitano ammirazione e commozione.

Sicché non appare fuori posto anzitutto esprimere un profondo sentimento di gratitudine verso quei fedeli che, avendo ben compreso la condizione della Chiesa, sottoscrivono la scelta di “offerte deducibili” e incoraggiano altri a fare altrettanto. D’altra parte non si può non annotare che chi esige, anche giustamente, dai sacerdoti una bella dose di virtù umane ed evangeliche, sia poi altrettanto ben disposto ad evidenziare, con un gesto magnanimo, una concreta riconoscenza.
 
Vale allora la pena ricordare che in questa Giornata siamo chiamati, come Chiesa e in tutte le sue componenti, a guardare la realtà ecclesiale con un ulteriore tratto d’amore, a renderci conto delle vere condizioni di necessità, e lasciarci prendere da un rinnovato slancio di bene. In realtà è bello “fare del bene” alla nostra Chiesa e sentirci parte in causa.

La Chiesa infatti ha bisogno di tutti. Essa vive di ciò che i fedeli offrono. Si avverte per altro come sia incoraggiante spendere un gesto di generosità quando la Chiesa tende umilmente la mano, corrispondendo con un atto di accondiscendenza verso i bisogni della Chiesa stessa, dei sacerdoti e dei poveri.
Ricordiamo che Dio perdona tanti nostri peccati per una sola opera di misericordia. E il "sovvenire" alle necessità della Chiesa, corrisponde ad una di queste. E ciò non solo evoca un antico precetto, ma allieta il cuore, perché del bene fatto non ci si pente mai.
+ Carlo Mazza
Vescovo di Fidenza
Delegato regionale per il “sovvenire”
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