Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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Vasi comunicanti: Rapporto Caritas 2016 sulla povertà e l'esclusione sociale   versione testuale

E' stato presentato on-line il 17 ottobre, Giornata internazionale contro la povertà, il Rapporto 2016 di Caritas Italiana su povertà ed esclusione sociale dal titolo 
Vasi comunicanti  (in allegato), che affronta questi temi allargando il proprio sguardo oltre i confini nazionali, cercando di descrivere le forti interconnessioni che esistono tra la situazione italiana e quel che accade alle sue porte. Come per le precedenti edizioni - questa è la quindicesima - il Rapporto è frutto dell'analisi dei dati e delle esperienze quotidiane delle oltre duecento Caritas diocesane operanti su tutto il territorio nazionale, aggiornati al 2016.
 
Al capitolo 12 “Povertà italiane”, si possono leggere i progetti 8xmille sostenuti nel 2015.
 
Ma chi sono i nuovi poveri? Sono giovani, penalizzati dalla crisi del lavoro e sempre più spesso mantenuti da genitori e nonni. E’ la prima volta infatti che in Italia la povertà assoluta, ai livelli più alti degli ultimi dieci anni, diminuisce con l’avanzare dell’età.

Tra i 4,6 milioni di poveri assoluti il 10,2% sono nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. L'età media di chi si rivolge ai Centri Caritas è 44 anni. A rischio in particolare il Mezzogiorno dove più colpite sono le famiglie con due o più figli e quelle di stranieri. Secondo il rapporto Caritas sono soprattutto gli immigrati a chiedere aiuto ai Centri di Ascolto della Caritas, ma per la prima volta, nel 2015, al Sud la percentuale degli italiani ha superato di gran lunga quella degli stranieri.

Presso che paritaria la situazione di indigenza tra uomini al 49,9% e donne al 50,1%. Tra i bisogni che più spingono a chiedere aiuto ci sono nell’ordine: povertà economica (76,9%), disagio occupazionale (57,2%), problemi abitativi (25,0%) e familiari (13,0%).

Sono 7.770 i profughi e richiedenti asilo che hanno bussato agli sportelli Caritas nel 2015, prevalentemente uomini tra i 18 e i 34 anni provenienti da Africa e Asia centro-meridionale. Alto tra loro il livello di analfabetismo: la necessità comune è la mancanza di casa con situazioni di inadeguatezza abitativa e di sovraffollamento. L’appello del Papa ad ospitare i migranti nelle strutture ecclesiali ha provocato il positivo innalzamento a 20 mila delle accoglienze attivate al 9 marzo 2016.
 
 
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