Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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Le parole del Giubileo: "O" come "Opere"   versione testuale

Due milioni di euro per aiutare i profughi cristiani siriani, un milione e seicentomila euro per garantire cibo, assistenza medica e generi di prima necessità alle famiglie della comunità cristiana di Aleppo, un milione di euro per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali delle popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia.

Solo in queste ultime settimane la Conferenza Episcopale Italiana ha destinato fondi straordinari dell’8xmille per sostenere progetti di solidarietà nel Terzo Mondo e per venire incontro immediatamente alle esigenze di coloro che si trovano in difficoltà in Italia. Una scelta perfettamente in linea con l’invito rivolto da Papa Francesco per questo anno Santo: “Agli scartati e agli esclusi va l’opzione preferenziale della Chiesa”.

"Sovvenire", un’opera di misericordia
L’opzione preferenziale per i poveri significa in concreto un posizionamento della nostra Chiesa dalla parte dei poveri e riaffermare con forza l’importanza delle opere di misericordia “corporali”: dare da mangiare e da bere a milioni di persone in tutto il mondo che muoiono di fame e di sete, ridare dignità ai più deboli, accogliere i profughi e dare ospitalità ai rifugiati, visitare i malati e gli anziani che sono sempre più soli, migliorare e umanizzare le condizioni di vita dei prigionieri costretti a vivere in condizioni disumane, rispettare la dignità della persona fino alla fine. Il senso e il significato del "sovvenire" alle necessità della Chiesa è tutto racchiuso nell’etimologia della parola misericordia: avere un cuore (cor) per i miseri. Non solo un cuore aperto, che prova compassione e si emoziona, ma, per dirla con le parole di Benedetto XVI “un cuore che vede” e fa di tutto per combattere la miseria, la povertà e l’ingiustizia. E’ una Chiesa che circonda con amore, abbraccia con amore, crea comunità solidali, aiuta i poveri e le missioni nel terzo mondo.

"Sovvenire", un’opera di carità e di giustizia
L’aiuto concreto della nostra Chiesa verso i poveri, il soccorso a coloro che soffrono a causa delle ingiustizie, la risposta immediata alle necessità dei profughi e dei rifugiati, sono opere concrete di carità e di giustizia. Attraverso il "sovvenire" alle necessità dei poveri, infatti, viene riaffermato con forza che la vita è sacra e va accolta, difesa, protetta in tutte le sue fasi, dalla nascita alla morte, e che le risorse della terra non sono infinite, ma vanno distribuite in un modo più equo e più giusto. Lo sanno bene coloro che firmano a favore dell’8xmille per la Chiesa cattolica: il 60% dei fondi dell’8xmille, infatti, viene destinato in opere di carità e di culto o pastorale. Se, in particolare, guardiamo la propensione della gente a firmare a favore dell’8xmille, notiamo come questa salga proprio laddove la gente sa che i fondi vengono destinati ad aiutare poveri e bisognosi in Italia e nel terzo mondo (vedi grafico).
 
Attraverso il “sovvenire” alle necessità della nostra Chiesa compiamo, dunque, grandi opere di misericordia, dal momento che, come ci ha detto il Cristo: “I poveri… li avrete sempre con voi” (Gv 12,8).
 
Paolo Cortellessa
 
 
 
 
 
 
 
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