Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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Facebook sacerdoti: il video su don Massimiliano Parrella   versione testuale
Ecco in anteprima il nuovo video - che verrà pubblicato a breve sulla nostra pagina Facebook sacerdoti nella sezione Insieme a Don - su don Massimiliano Parrella, parroco a Roma della Chiesa S . Maria Assunta e San Giuseppe nel quartiere Primavalle (v. In Cerchio di gennaio).
 
Qui negli anni 80 nasce e cresce Massimiliano Parrella. Diventa "padre Max" nel suo stesso quartiere di cui conosce profondamente il bisogno di riscatto per la solitudine e la paura del futuro.
 
Nessuna realtà deve essere estranea alla vita della parrocchia. Le iniziative cominciano a fiorire e le parole d’ordine sono giovani, famiglie, malati, detenuti, coppie e sposi, disabili, lavoro, anziani, poveri. Ad ognuna di queste categorie rivolge un pensiero, un sostegno. Ma è soprattutto ai giovani che guarda. 
 
E poi ci sono i poveri, tornati ad essere in questi ultimi anni più che numerosi. Per loro, grazie alla collaborazione con i sacerdoti del “Collegino”, le suore e i volontari, è nato il Borgo dell’Accoglienza, luogo dove fermarsi per chi vive in strada, dove le famiglie in difficoltà vengono ascoltate nella loro richiesta di aiuto.
 
Sono in tanti a sedere al grande tavolo davanti ai locali dell’associazione prima e dopo aver mangiato a mensa. Sono donne sole, persone che hanno perso il lavoro, giovani e meno giovani con un passato legato alle droghe, anziani. Ma anche padri di famiglia temporaneamente disoccupati pronti a mettersi in fila per il pacco viveri del giovedì. Dentro, alimenti di prima necessità: latte e biscotti per chi ha bambini, omogenizzati quando è possibile, e poi pasta, olio, pomodoro per tutti. Un lavoro duro per i volontari, frutto di grande organizzazione. E chi vive per strada può usufruire anche del servizio docce e barberia con la possibilità di lavare e stendere i propri indumenti.

E padre Max, è sempre presente in quelle stanze, anche quando non è lì. Il suo nome risuona nelle parole dei presenti che lo indicano come un prete bravo, anzi bravissimo e in molti si preoccupano per la sua salute e per quel suo cuore fragile che non conosce la parola riposo.
 
 
 
 
 
 
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