Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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M'arrecreo ovvero...un progetto socialmente utile vincitore di ifeelCUD 2014   versione testuale

Casoria. La comunità parrocchiale di Maria SS delle Grazie al Purgatorio da quasi trent’anni propone al quartiere cammini formativi e spazi qualificati di incontro e di promozione umana e cristiana facendo sentire accolte le famiglie del quartiere e dando alla comunità parrocchiale quella autorevolezza che le consente di farsi vicina alle difficoltà economiche, sociali, educative, morali e di vuoto spirituale delle persone e delle famiglie. La presenza di uno sportello di Centro Ascolto parrocchiale ha permesso anche di capire i processi evolutivi e anche involutivi che il territorio sta vivendo. Alla luce di quanto esposto il progetto “M’arrecreo”, che nella lingua napoletana significa letteralmente mi compiaccio, mi consolo di ciò che vedo, richiama immediatamente anche la relazione con l’altro, in quanto lo si usa per esprimere uno stato d’animo da comunicare e condividere con un'altra persona.
 
Il progetto, uno dei vincitori di ifeelCUD 2014, ha puntato su tre obiettivi e li ha raggiunti: 
  1. “creo”: fare leva sulle capacità creative individuali e di gruppo per dare vita ad una esperienza di condivisione e cooperazione;
  2. “ricreo”: l’obiettivo, di recuperare materiali di scarto o anche abiti dismessi e destinati allo smaltimento per trasformali in beni ancora fruibili e gradevoli nell’aspetto oltre che utili, ci fa pensare immediatamente alla capacità che ogni uomo possiede di incidere positivamente sul contesto che lo circonda per ridurre lo spreco e per educarsi ad una logica meno consumistica e più rispettosa dell’ambiente;
  3. “mi ri-creo”: nella loro capacità di mettersi in gioco per creare e ri-creare per gli altri, le persone destinatarie di questo progetto, giovani o adulti che siano, si troveranno più o meno consapevolmente a rimettere mano nella propria vita e nella propria storia aprendola ad una novità inattesa favorita dall’incontro con gli altri, dalla possibilità di raccontarsi agli stessi e di accogliere il loro racconto attraverso le proprie capacità individuali favorendo un vero e proprio lavoro “ri-creativo” su se stessi.
“La nostra idea progettuale - affermano i responsabili - ha potenziato e migliorato quanto in germe si stava facendo in parrocchia, attivando le capacità dei giovani integrate alle competenze degli adulti”.
 
In allegato la relazione finale
 
 
 
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