Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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8xmille senza frontiere: da Matera l'esempio di un sacerdote sempre in ascolto e pronto ad accogliere   versione testuale

In questo numero di In Cerchio vi proponiamo uno dei 2 articoli con cui Domenico Infante ha vinto il bando nazionale FISC/SPSE 8xmille senza frontiere 2016-2017 per il settimanale diocesano Logos, pubblicato il 30 giugno 2016. Si tratta de L'esempio di un sacerdote sempre in ascolto e pronto ad accogliere, sulla figura di un parroco della diocesi Matera - Irsina, don Angelo Raffaele Tataranni, operatore di misericordia.
 
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Papa Francesco, in occasione del Giubileo dei sacerdoti il 2 giugno scorso, ha detto: "Le opere di misericordia sono infinite, ciascuna con la sua impronta personale, con la storia di ogni volto. ...ospedali per i malati, mense per quelli che hanno fame, ostelli per quelli che sono per la strada, scuole per quelli che hanno bisogno di istruzione, il confessionale e la direzione spirituale per chi necessita di consiglio e di perdono…".

Siamo nell'anno del Giubileo della Misericordia  e tutto il mondo cristiano è coinvolto in un processo di trasformazione dei cuori, in una trasfigurazione umana per dare un senso nuovo alla realtà, per aderire al significato profondo che Papa Francesco ha attribuito a questo grande evento della Chiesa universale.

C'è tanta gente che delle opere di misericordia ne ha fatto ragione di vita ad esempio i sacerdoti dei quali il Papa trova sempre l'opportunità di sottolineare il loro ruolo, la loro missione, il loro essere "pastori del proprio gregge". Infatti, in occasione dell'incontro con le persone disabili l'11 giugno scorso, il Santo Padre ha detto: "Credo che oggi nella pastorale della Chiesa si fanno tante cose belle, tante cose buone: nella catechesi, nella liturgia, nella carità, con gli ammalati… tante cose buone. Ma c’è una cosa che si deve fare di più, anche i sacerdoti, anche i laici, ma soprattutto i sacerdoti devono fare di più: l’apostolato dell’orecchio: ascoltare!". L'ascolto è indispensabile per capire i problemi delle persone, per penetrare nel cuore di chi soffre e si chiude al mondo in preda alla disperazione; l'ascolto è dono ma anche accoglienza. Papa Francesco insiste molto affinché i sacerdoti aguzzino la loro capacità di ascolto, di accoglienza, di apertura alla realtà in questa epoca difficile per la crisi economica, che da noi non finisce mai, ma che distrugge intere nazioni in preda al sottosviluppo, alla povertà, alle guerre. Questo scenario ha sconvolto il mondo, provoca la trasmigrazione di milioni di esseri umani dall'Africa, dal Medio Oriente e dall'Asia, che si riversano verso l'opulenta Europa per cercare di sopravvivere, per cercare di dare ai propri bambini una speranza per il futuro.

L'Italia, in questo scenario, è la nazione che viene maggiormente coinvolta nell'accoglienza di profughi da quelle terre e cerca di rispondere al meglio. Un ruolo fondamentale nel fronteggiare questa ondata umana in Italia la sta svolgendo la Chiesa italiana con i sacerdoti in prima linea ed oggi ancora più coinvolti dopo che il Papa ha sollecitato ad aprire le Chiese per accogliere i bisognosi e offrire accoglienza ad una famiglia in ogni parrocchia.

L'Arcidiocesi di Matera-Irsina è stata sempre accogliente; Matera, per la sua secolare posizione di crocevia di traffici e culture, da sempre ha visto attraversare il suo territorio da gente di ogni razza. Da tempi non sospetti ha accolto poveri, pellegrini e rifugiati che hanno trovato in alcune strutture della Chiesa locale un tetto e un pasto caldo.

La Caritas diocesana svolge ottimamente il suo ruolo in questo campo ma esiste a Matera un'altra struttura che accoglie persone bisognose offrendo loro ascolto, pasti caldi e accoglienza ed è situata presso la parrocchia S. Rocco, retta da una bravo sacerdote, don Angelo Raffaele Tataranni.

La canonica della chiesa è stata ristrutturata ricavandone locali per accogliere dignitosamente 15 persone di tutte le provenienze, anche richiedenti asilo politico. Inoltre, frequentemente, ospita anche detenuti usciti in affidamento oppure per permessi giornalieri. La mensa assicura 20-25 pasti giornalieri anche a persone indigenti locali. Nella parrocchia esiste un centro di ascolto che distribuisce alimenti, vestiario e quanto altro necessario per superare le principali difficoltà.
 
Questo sacerdote è una persona schiva, di carattere dolce e accogliente, che sa ascoltare e donare con la sua gioiosità conforto, solidarietà, assistenza spirituale. Nella sua parrocchia ha messo insieme un gruppo affiatato di adulti che lo aiutano nell'accoglienza dei poveri e dei rifugiati, nel servizio liturgico, nella catechesi di iniziazione cristiana e agli adulti, nell'animazione pastorale dei giovani e nella formazione prematrimoniale.

La Chiesa è sempre aperta ed i suoi locali ospitano associazioni diverse come "Avvocati di strada", "Padri separati", Basilicata Mozambico, paese nel quale si sono realizzati molti progetti. Egli é instancabile nelle attività pastorali ed esprime il suo amore per la Chiesa attraverso il servizio della Parola, la celebrazione dei sacramenti - in special modo quello dell'Eucaristia - e l'ascolto degli emarginati. Don Tataranni é rettore del Santuario di Santa Maria della Palomba dove sporadicamente accoglie persone in difficoltà, fa parte del Consiglio presbiterale ed è membro del Capitolo cattedrale.

Non manca l'aiuto economico che proviene dalla comunità parrocchiale, ma sempre presenti sono il sostegno della diocesi, delle risorse provenienti dall’8xmille e dalle Offerte liberali intestate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero che, peraltro, provvede anche alla remunerazione dei preti diocesani. Infatti, oggi le offerte riescono a coprire soltanto il 2% del sostentamento dei sacerdoti. Il resto è assicurato dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso l'8xmille, oltre che da eventuali altre fonti, quando ricorrono, ad esempio la remunerazione proveniente dall'insegnamento nelle scuole.
 
Generosità dei fedeli, fondi dell’8xmille, la collaborazione di tanti laici disponibili e buoni sacerdoti rendono possibile opere di misericordia a favore dei più deboli e degli emarginati in strutture come la casa di accoglienza e la mensa dei poveri di S. Rocco che a Matera, costituisce un vero gioiello di fraternità a favore di chi vive in difficoltà.
 
 
 
 
 
 
Responsabile: Matteo Calabresi - Coordinamento redazionale: Maria Grazia Bambino - E-mail: newsletterincerchio@sovvenire.it
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