Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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Matteo Calabresi al Convegno nazionale “La responsabilità di essere Chiesa: identità e obiettivi degli Istituti Diocesani Sostentamento Clero”   versione testuale
Vi proponiamo la relazione La corresponsabilità economica nel sostegno alla Chiesa: quale futuro? presentata da Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico della C.E.I., in occasione del Convegno nazionale degli Istituti Diocesani Sostentamento Clero, tenutosi a Roma dal 13 al 15 marzo scorso. 
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Come vi sarà probabilmente stato illustrato da relatori che mi hanno preceduto, il meccanismo dell’8xmille è da qualche anno sotto la lente d’ingrandimento soprattutto da parte dello Stato. Senza addentrarsi nei contenuti delle ultime relazioni della Corte dei conti, si può semplificare dicendo che oggi l’attenzione verso l’operato della Chiesa in materia di gestione economica è molto cresciuta. Si è entrati in un’ottica di relazione Stato-Chiesa molto più conflittuale che in passato. Ad esempio oggi l’accezione delle attività che possono essere definite di “esigenze di culto” (una delle voci di spesa previste per i fondi 8xmille della Chiesa) sembra essere molto più restrittiva e, in ogni caso, è per lo meno diventata oggetto di discussione e confronto.
L’attenzione verso la gestione dei beni da parte della Chiesa non è cresciuta solamente da parte dello Stato; molto è cambiato anche fra i fedeli. Nel grafico (in allegato) è evidente come gli scandali economici siano ai primissimi posti fra le preoccupazioni dei fedeli. In particolare fra il 2015 ed il 2016 si riscontra una crescita importante di sensibilità sul tema economico.
  
Anche nel significato della firma dell’8xmille alla Chiesa ci sono stati importanti mutamenti negli ultimi 10 anni. Se fino a qualche anno fa era sostanzialmente una firma di “appartenenza” (si firma Chiesa cattolica sulla fiducia e sulla base della propria fede religiosa della famiglia d’origine) oggi è sempre più una firma di “giudizio”, un “referendum” annuale sulla percezione che ciascun individuo ha sull’operato della Chiesa in una serie di circostanze, di campi. Uno di questi campi, il secondo più importante, è il campo economico. Chi firma, quindi, lo fa formandosi un giudizio su quanto fa la Chiesa nel corso dell’anno.
 
Se da una parte questo fenomeno prevede un lento sgretolamento della base dei firmatari “tradizionali”, dall’altra è un’opportunità per raccogliere consensi anche fra i non praticanti e i non fedeli, come dimostrato dalle ricerche.
Di certo c’è che la gente vuole sentire parlare di come la Chiesa utilizza i fondi, vuole sapere cosa vuol dire corresponsabilità economica, solidarietà, vuole conoscere qual è la remunerazione di un prete…c’è molto interesse su questi argomenti. Questo è quanto ci dicono le ricerche ma anche le esperienze dirette sul territorio. Da qualche mese infatti il Servizio Promozione ha lanciato un nuovo progetto di formazione al "sovvenire" nelle parrocchie e nelle diocesi, mettendo a disposizione un contributo economico per quelle diocesi e parrocchie che organizzano un evento formativo sul "sovvenire".
 
Si tratta di un contributo che va dai 1000 ai 3000 euro e prevede ovviamente una serie di criteri che vanno soddisfatti ai fini dell’ottenimento. E’ necessario: realizzare l’evento con la collaborazione dell’incaricato diocesano per il Sovvenire; nominare un referente parrocchiale; condividere il bilancio parrocchiale; raccogliere delle anagrafiche dei partecipanti all’incontro e documentare il tutto.
Nella sperimentazione avviata sin d’ora abbiamo riscontrato delle esperienze altamente positive. I fedeli si dicono impressionati per le informazioni acquisite durante gli incontri. Informazioni che erano, come immaginabile, sostanzialmente ignorate dalla maggior parte delle persone. Anche i parroci che hanno collaborato all’organizzazione degli eventi hanno riscoperto una comunità felice di sentirsi chiamata in causa, di sentirsi corresponsabile della vita anche economica della parrocchia, della diocesi e della Chiesa italiana.
 
Da anni sostengo che è necessario sviluppare sinergie fra gli “stakeholder”, gli “attori” del "sovvenire", ovvero tutte quelle realtà che sono portatrici di interesse del sostegno economico alla Chiesa. Parliamo certamente dei Servizi Promozione diocesani del "sovvenire", ma anche degli Economi Diocesani, delle Caritas diocesane e soprattutto degli Istituti Diocesani Sostentamento Clero. Benché queste realtà abbiano un coinvolgimento diretto nel sostegno economico alla Chiesa non sempre svolgono la loro azione in maniera coordinata, non sempre condividono in maniera efficiente le loro strategie e le loro iniziative. Credo che per il bene comune il promotore ed il “beneficiario” (il beneficiario diretto è il sacerdote, l’indiretto è l’IDSC) debbano lavorare più a stretto contatto.
 
Dal mio punto di vista sarebbe altamente auspicabile una forma di unione che non so rendere con un’idea concreta oggi ma che tuttavia ritengo necessaria.
 
Una proposta concreta invece potrebbe essere quella di favorire una partecipazione diretta degli IDSC agli incontri formativi parrocchiali, incontri che sino ad oggi hanno visto una partecipazione interessante sia nel numero delle parrocchie aderenti che nella presenza media dei fedeli a ciascun incontro. L’obiettivo comune, all’interno dell’incontro formativo, potrebbe essere sia di far conoscere le attività degli IDSC sia di raccogliere in maniera immediata delle offerte liberali o delle anagrafiche. Inoltre l’evento formativo sul "sovvenire" potrebbe anche essere organizzato direttamente dallo stesso IDSC con il supporto dell’incaricato del "sovvenire". O anche si potrebbe inserire una parte formativa in eventuali incontri che lo stesso IDSC già organizza nel corso dell’anno.
 
Un altro progetto che stiamo sperimentando consiste nell’organizzare nelle parrocchie corsi di formazione gratuita che possano stimolare l’interesse di varie tipologie di persone (fiscalità, salute e benessere in geriatria, alimentazione corretta, informatica di base etc.). L’obiettivo è sia di allargare la partecipazione delle comunità alla vita parrocchiale sia di favorire la conoscenza del sistema di sostegno economico, dei valori che ne sono alla base e di altri obiettivi più concreti e immediati (raccolta delle offerte, delle anagrafiche, condivisione delle informazioni). Per la parte formativa stiamo valutando l’apporto di varie realtà presenti sul territorio (ACLI, Confartigianato…) con le quali instaurare proficue collaborazioni. In questo l’apporto degli IDSC sarebbe prezioso, sia in fase propositiva che realizzativa.
 
Nell’ambito della promozione della formazione al "sovvenire" rientra anche il concorso TuttixTutti, noto fino all’anno scorso col nome di IfeelCUD. E’ un concorso che premia con contributi fino a 15mila euro quelle parrocchie che presentano un progetto strutturato che punti a migliorare la vita della propria comunità parrocchiale. Tutte le parrocchie partecipanti sono tenute, per accedere al concorso stesso, ad organizzare l’incontro formativo cui accennavo pocanzi.
E’ un concorso che sta avendo un discreto successo. All’edizione 2016 hanno partecipato oltre 250 parrocchie che hanno proposto dei progetti davvero interessanti e stimolanti. Il primo premio è stato vinto da una parrocchia di Roma che ha organizzato una serie di corsi tecnico-professionali (per operaio edile, idraulico, elettricista) per dare possibilità a tutti quei giovani che hanno perso la speranza e non cercano nemmeno più il lavoro. Una volta formati, questi giovani si riuniranno in una cooperativa per entrare finalmente nel mondo del lavoro e trovare speranza per una vita migliore. I fondi vinti dalla parrocchia sono stati utilizzati per avviare il progetto.
 
Come dicevo tutte le parrocchie partecipanti dovranno organizzare un incontro formativo. Anche qui sarebbe importante che l’Istituto Diocesano, assieme al Servizio Promozione diocesano, partecipi nell’attività promozionale del concorso e nella costruzione del programma formativo.
 
Per concludere non posso che invitare tutti gli Istituti Diocesani a stringere o rafforzare le collaborazioni con i Servizi diocesani per il "sovvenire" nel campo della promozione dell’8xmille, nella promozione e raccolta delle offerte per il clero e nella necessaria e fondamentale attività di formazione al tema del "sovvenire" che è imprescindibile da qualsiasi altra azione concreta.
Non possiamo pensare di continuare a raccogliere firme per l’8xmille e offerte per il clero senza aiutare la nascita di una consapevolezza di come la Chiesa si sostiene, di cosa fa la Chiesa con i fondi, di come si sostengono i sacerdoti…
 
Come ho ricordato più volte l’azione centrale del Servizio Promozione C.E.I. è certamente utile, ma non può essere sufficiente. Pensate ad uno spot televisivo della campagna “Chiediloaloro”, per quanto girato in situazioni reali, senza attori ne ricostruzioni, in qualche modo verrà sempre, almeno in parte, percepito come “pubblicitario”. Se lo spot viene corroborato da azioni specifiche sul territorio, il risultato positivo verrebbe certamente moltiplicato.
 
Credo sia importante per tutti noi poter condividere quindi questi obiettivi e lavorare insieme, “facendo rete” come si suol dire. L’impegno da parte mia è di continuare a stimolare anche i “nostri”, gli incaricati del "sovvenire", a cercare di trovare maggiori sinergie con gli Istituti Diocesani. Grazie e buon lavoro a tutti!
 
 
Matteo Calabresi
 
 
 
 
 
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