Archivio Newsletter » Anno 2014 » Home Newsletter Maggio 2014 » Informazioni dal Servizio » Territorio » Ivrea: tanti modi per sostenere economicamente la Chiesa. 

Ivrea: tanti modi per sostenere economicamente la Chiesa.   versione testuale

Sabato 26 aprile, nel teatro parrocchiale Don Bosco di San Giusto Canavese, si è svolto il Convegno dei referenti parrocchiali per la promozione del sostegno economico dal titolo Ricominciamo!!! Rendicontazione e reperimento fondi. Relatori della giornata sono stati il Vicario Generale della diocesi di Ivrea Mons. Massimo Ricca ldo, il Presidente dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero (IDSC) Mons. Arnaldo Bigio e il Vescovo delegato per il "sovvenire" della Regione ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta Mons. Gabriele Mana, Vescovo di Biella.
 
Il diacono Giacomo Mareina, incaricato diocesano, ha coordinato i lavori del Convegno cui erano sati invitati i referenti parrocchiali attraverso una lettera “dal sapore drammatico”, indirizzata a tutti parroci, a firma congiunta con il Presidente dell’ IDSC.
 
Dopo aver portato il saluto del Vescovo Mons. Edoardo Cerrato, nel suo discorso di apertura Mons. Ricca Sissoldo ha puntualizzato l’importanza del riflettere nel tema del “sostentamento” e del coinvolgimento delle parrocchie. Proseguendo nel suo intervento il Vicario Generale ha riconosciuto le difficoltà che si possono incontrare, a partire dai preti, a parlare di sostentamento e di soldi e dell’importanza del servizio svolto dai referenti parrocchiali.

“E’ comunque importantissimo che la Chiesa riesca a far sapere cosa ne fa dei soldi, cosa potrebbe fare di più e come si può collaborare. E’ un settore in cui la collaborazione del laico è preziosa. E’ urgente e necessario che nelle singole parrocchie ci siano persone che si prendano l’incarico di parlare, raccontare, di far conoscere”, ha detto Mons. Ricca puntualizzando che senza l’aiuto dei fondi derivanti dall 8xmille tante e preziose attività diocesane cesserebbero di esistere.

Di “rendicontazione e fondi” ha parlato don Arnaldo, che ha puntato il dito sulla fatica di perpetuare le opere che le nostre parrocchie hanno ereditato e sulla apparente sensibilità delle nostre comunità nei confronti della Chiesa e dei preti. Non ci si preoccupa più di mantenere il proprio sacerdote e di tenere in piedi le strutture, tanto meno di farne di nuove. Le ultime chiese sono state costruite in diocesi con i contributi della C.E.I. Una volta, invece, "Si faceva fronte alle necessità dell’evangelizzazione con le risorse dei fedeli. E’ una questione di amore, di fede. Il "sovvenire" alle necessità della Chiesa è la cartina tornasole del nostro amore e fedeltà alla Chiesa, che deve essere richiamato con più forza, più frequenza a partire dalla catechesi insegnando il precetto della Chiesa che invita a contribuire al mantenimento della Chiesa secondo le usanze”. Inoltre don Arnaldo ha consigliato di rivalutare nelle singole parrocchie la figura del promotore e dei componenti del consiglio degli affari economici ai fini di un più esteso coinvolgimento della gente. “I laici sono i depositari delle tradizioni della comunità, non devono vergognarsi di promuovere questa ri-sensibilizzazione ai fini del mantenimento, della condivisione e collaborazione.”

Don Bigio ha terminato il suo intervento invitando a promuovere “la carità in morte” con legati e lasciti in eredità alle parrocchie, come hanno fatto saggiamente i nostri avi. Anche questo è un modo di aiutare la missione della Chiesa.
 
“Il sovvenire oggi e domani” è stato il tema svolto da Mons. Gabriele Mana, Vescovo delegato per la Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta, che ha esordito salutando con affetto, gratitudine e riconoscenza tutti i presenti e dicendo: “ quando ci si incontra ci sembra di essere insieme da sempre, perché questo è il patrimonio che abbiamo nel cuore… Anche parlando di questo tema si da' testimonianza della propria fede, del proprio amore al Signore, alla Chiesa e anche amore per i poveri… quello che seminiamo oggi potrà germinare domani”. Mons. Mana ha quindi proseguito lo svolgimento della sua tematica facendo presente ai referenti parrocchiali che ogni volta che si affronta questo argomento c’è il rischio del rimprovero o della lamentela. Rimprovero perché non se ne parla, o lamentela per la disaffezione, perché questo tema non trova posto nelle nostre comunità, nelle nostre parrocchie, ma anche nelle nostre diocesi.
Raccontando alcuni aneddoti vissuti da giovane prete, ha così introdotto il fondamento sul quale basare l’attività del "sovvenire": l’educazione, la catechesi. Parlare di "sovvenire" sembra di oscurare l’annuncio della fede. Si fatica a parlarne perché sembra ci si debba concentrare sull’annuncio della fede.
 
Mons. Mana ha concluso il suo intervento dando alcune indicazioni utili per l’approfondimento dei temi svolti. In primo luogo l’educazione al "sovvenire" sta soprattutto nelle motivazioni, che sono: il senso di appartenenza, di partecipazione, perequazione, trasparenza, aiuto ai poveri, povertà evangelica, fiducia nella provvidenza.
 
In secondo luogo i fondamenti del precetto del "sovvenire" alle necessità della Chiesa, riassunti nei capitoli 8 e 9 della seconda lettara ai Corinzi: la coinonia è comunione di fede, di preghiera, di culto e anche comunione economica. La coinonia prende tutta la vita. È nostro dovere imitare Gesù cristo anche nell’aiuto economico, che da ricco si è fatto povero (Fil cap.2).
 
Il terzo punto sta nel capire che la misura del dono non sta nel superfluo ma è dettata delle necessità della Chiesa e dell’altro. Il dono deve diventare culto, liturgia. Si deve collegare il sovvenire al culto, per amore di Dio.
 
Restano aperti tanti problemi collegati al "sovvenire", tra questi è sicuramente importante la perequazione, altre che tra le persone, tra enti, tra parrocchie. E in ultimo, ma non ultimo, l’educazione a scelte evangeliche: il valore esemplare dei testamenti sia del clero che dei fedeli. Come cristiani è bene fare testamento, anche se si è nulla-teneti. Perché nel testamento si dicono le parole che contano.
La mattinata si è conclusa con qualche breve intervento del pubblico e i saluti e i ringraziamenti del Presidente dell’ IDSC.
 
Responsabile: Matteo Calabresi
Coordinamento redazionale: Maria Grazia Bambino
Servizio promozione della C.E.I.
© Copyright 2010 In Cerchio